Una pioggia di ippopotami imprevisti: Roberto Marzano
Una sequela di immagini poetiche e versi alquanto surreali in bilico tra il non-sense e il divertissement: (“… s’acconciano le ciglia coccinelle “… ‘ché la ghiandaia alla brughiera schiuma…”; “… pioggia di ippopotami imprevisti…”; “… opinabili omelette pollo e cocomero…”) che possono sì spiazzare l’incauto lettore ma anche suscitar oniriche visioni e riflessioni sul mondo attuale.
Roberto Marzano non corre questo rischio, affronta il viaggio come un gioco iniziatico, sfida le lettere una ad una e poi insieme, imponendosi percorsi sempre più accidentati e virtuosistici. Una volta giunto alla cima di questa prima fruttuosa scalata, estrae la spada dalla roccia della consapevolezza e rinasce figlio di un distico, pronto a una progenie di terzine, quartine, sestine e stanze.
La sua bisaccia è ora piena d’ogni artificio retorico e ne fa bella mostra: dice e non dice, sottintende o allude, si nega, sposta l'attenzione, segue assonanze, ribalta espressioni, crea incanti e disillusioni, scherza insieme a noi e di noi si fa gioco. È un gioco al rialzo ove nulla è escluso e ogni cosa è se stessa e altra, schiava del vento della lingua e dei suoi suoni. (Carlo M. Marenco).Prefazione di Carlo M. Marenco
Illustrazioni Mary Blindflowers